Pink Power: Bibione (Milano) Monticello

Questo mese mi è stato detto che noi donne in Italia abbiamo la possibilità di fare la mammografia gratuitamente dopo i 50 anni. Alcune mie amiche hanno avuto il cancro al seno ben prima dei 30 anni. Sono guarite. A loro dedico questo post, perché mi hanno insegnato che si guarisce perché qualcuno ha trovato una soluzione al problema ricercando, e sarebbe bello anticipare lo screening per ottimizzare le possibilità di guarigione. Quindi, a Rosina, Barby, Mary e a tante signore del 5° piano del San Bortolo di Vicenza.

Ci è voluto più o meno un mese per mettere d’accordo 3 signore. Maledizione, perché siamo così complicate? Comunque, io, Alice e Sonia ci siamo iscritte alla Bibione in Rosa! Dichiarazione ufficiale: si corre e si cammina. Condizione necessaria: ritornare a casa entro le 14.00 della domenica che ho il pranzo dei cugini (ubi maior…). In teoria stiamo via 22 ore, in pratica abbiamo valigie per tre giorni perché se magari piove, poi fa freddo, meglio una giacchetta in più, poi magari fa sole oppure vento e abbiamo sudato…l’ho già detto che siamo complicate? Guido io, un po’ imbranata, e arriviamo alla base-casa dei miei- che abbiamo già sviscerato il gossip del paese di agosto e settembre. Andiamo subito a ritirare il sacchettino con la magliettina rosa aragosta, passiamo per la spiaggia

E ovviamente troviamo gente da Vigardolo. In verità è la famiglia del fratello della Sonia, ceniamo con loro (domani faranno la marcia) e poi a casa. C’è aria da campeggio della parrocchia. L’Alice sono 20 anni che non dorme senza qualcuno della sua famiglia, è molto emozionata e lei e la Sonia hanno un equipaggiamento più che valido, cioè hanno il sacco a pelo ma anche molti accessori glamour (non mi dilungherò su pizzi, trine e crema dal nome esotico…”sfumature di dalia”). La Sonia ci insegna a giocare a bisca con carte da briscola sospette (hanno sia il 10 che il fante). Questo per farvi capire lo spirito pre-gara. Buonanotte. La mattina la cosa più importante è la colazione dello sportivo. Al bar ci stiamo per 3 cappuccini, 2 caffè e 3 brioches con gossip estremo (conosciamo un sacco di gente), poi pronte per la partenza! Scegliamo i 5 o i 9 km? Mmmh. Decideremo al bivio. All’arco gonfiabile vediamo l’arrivo della gara delle 9, quella seria, e tante signore in rosa. Lo speaker/dj con gli occhiali da sole arancioni fluorescenti è lanciatissimo, continua “su le mani” “siete bellissime” “un urlo per Bibione” e altre frasi da autoscontri della sagra.

Un signore con un carretto con i cartelli dei km chiede fra quanto si parte. Ehm, 5 minuti. Ma sti cartelli quando li vuole mettere giù? Ecco, fra poco si va, partono i monopattini elettrici (ma perchè?) e con discrezione il dj fa fare l’applauso alle guerriere. Io mi emoziono perché posso solo immaginare la loro fatica ad essere lì, insomma, mi commuovo anche adesso che lo scrivo. Si parte! Noi corriamo, siamo quelle fighe che corrono! Il giro è proprio bello, c’è una nuova pista che passa in un parco, noi parliamo di malattie/disgrazie (specialità della Sonia), educazione pediatrico-adolescenziale (io e l’Ali), suocere (pari esperienza, varianti interessanti). Siamo poche a correre, ci sono pochi uomini, tipo tre, e uno di essi ovviamente accosta per fare la pipì al parco. Ma proprio non riuscivi a tenerla? Povero gabbianoooo.. Ecco il bivio. 5 o 9? La tizia davanti a noi ci invita per i 9…, no no mia cara amica, pranzo coi cugini, c’ho fretta e non ho intenzione di correre più veloce. Facciamo 5, corsa-camminata e mi lamento continuamente! I cartelli sono messi giù un po’ alla cazzo, lo immaginavo. Ma non immaginavo che all’arrivo mi risultassero 7,2 km. Lo speaker ci fa i complimenti, uau, fino da Vicenza, brave, grazie. Ecco il ristoro, che piacevole sorpresa, acqua, brick di the e anche il buondì motta al cioccolato! La tipa dei 9 km arriva. A lei risultano 7,4 km. Mmmh. Andiamo a casa supercontente e poco sudate. Doccia, rapide pulizie e via al pranzo, che mio cugino Omar mi ha tenuto il posto a capotavola, vicino a lui.

C’è un secondo round. Abbiamo fatto un’altra corsa in rosa, stavolta home edition: la Pink Parade di Milano ma a Monticello. Stavolta molto più organizzate: kit in rosa ordinato e ritirato in un negozio di scarpe (ah, il destino! Carini quegli stivaletti, speta qua che me li provo), consegnato alle signore e tutte pronte, anzi, pronti col special guest.

Un’ora e mezza di pura chiacchiera, eravamo senza fiato ma che bello quando ti fermano e ti chiedono perché siete tutte vestite uguali. Pink power. Quindi questa non era una competizione, né una marcia, ma mi pareva giusto metterla qui, dopotutto avevamo il pacco gara, fondamentale sprone del runner folgorante.

FOLGO-VALUTAZIONE

Voto 10: alle mie compagne in rosa. Il ricavato di questi eventi è andato alla ricerca sul cancro.

Voto 10: alla mia famiglia che mi spalleggia sempre quando mi metto a organizzare ste cose, in particolare ai miei cugini che mi hanno tenuto da parte il pranzo.

Voto 9: al dj/speaker che faceva 2 o 3 cose contemporaneamente (estrogeni nell’aria)

Voto 2: all’uomo piscione. Tieni stretto la prossima volta, per 7 km, poi…

Voto 4: alla mia prestazione ginnica. Uffa, sempre peggio. Eh, ma la cambia, eccome se la cambia!

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