RUN ROME The Marathon – Roma Caput Mundi

il punto di vista di un badante(*) e 5 folgorate – un racconto a 10 mani

Parte sempre tutto dalla combricola massonica cianciante di MC8. Mila, Antonella e Teresina. Desiderose di calcare qualche 42k diversa dalla bellissima Venezia. Quindi ROMA 2024 – decidono loro, iscrivo io. Si aggiungono Lari ed Alice (la cuggina) – la Compagnia è composta. La macchina si mette in moto e mesi prima già abbiamo tutto fissato: iscrizioni, appartamento (grazie Mila), viaggio (grazie Alice e Marco) e cena in osteria (grazie Lari).
Partenza il 16 marzo degna di nota! LaBrigo e Stefano ci accompagnano in stazione a Vicenza, foto di rito (MILA: il Badante vorrebbe rimanere in incognito ma le 5 lo costringono a selfies in ogni dove) e via! Il primo frecciarossa ritarda e perdiamo la coincidenza. SBONK! Ma con il sorriso, arrivati a Padova ci si avvia al box apposito e ci assegnano un nuovo treno in poco tempo. Tempo di un caffè, un pit stop e si riparte. Viaggio tranquillo. Arrivo a Roma Termini carichi come molle!
Molle un poco compresse dal peso degli zaini…


Passeggiatina fino all’hotel (Lari) e all’appartamento (resto combricola), scarico zaini e via in metro al ritiro pettorali presso il palazzo dei Congressi. Ci si divide: le donne su un apposito percorso e nessuna coda, gli uomini su altro percorso e coda consistente. Poi evidentemente si piega lo spazio tempo….. alla fine le dovrò aspettare io fuori quasi 30 minuti….(MILA: Non si dica mai che non riusciamo a comprare cose a caso in ogni luogo: potevamo farci sfuggire la mascotte della maratona che quest’anno era una tartaruga legionario?????).TERRY: Finito il ritiro pettorale si rientra con il metrò ma ci si ferma una fermata prima al COLOSSEO, per studiare il punto di partenza, visita e camminata, con lo scopo di riscaldare i muscoli (per il giorno dopo).


Rientro in appartamento: compresso come spazi ma c’è tutto (MILA: lavatrice, stendino e pure ferro da stiro…sai ma che a qualcuno mancasse -ALICE: e per farmi tornare bambina… io avevo pure il letto con la spondina!), di certo non si soffre di solitudine :). Cena variegata con riso, pasta ed il ragù di Antonella (leggero leggero, così leggero che lavare il coperchio del contenitore è stata impresa ardua). Accompagniamo Lari all’hotel poco distante e tutti a nanna!
Sveglia alle 6:00 per la colazione. LaBrigo ha fatto portare un metro cubo di materiale mangereccio tipo marmellata miele nutella pan bauletto di varie tipologie forme e dimensioni, biscotti…. Con la minaccia di maleparole se non si finisse tutto!
Ma non aveva fatto conto sui metri cubi di altre bontà portate dalle altre ragazze! Alla fine non possiamo dire di aver patito la fame.
Anyway, iniziamo la preparazione del vestiario. Realizzo che il pettorale non verrà mail attaccato dritto, manco per caso…
Le donne iniziano a fare gli esercizi di preparazione alla corsa ed il saluto al sole (grazie Mirco). Usciamo. Ritrovo con Lari e via tranquilli verso la partenza, laggiù da qualche parte vicino al Colosseo ed all’interessante cantiere della nuova linea metro. Il tempo è buono, soleggiato ma ventilato. E’ andata bene!
Entriamo nelle pre griglie modello sardine e attendiamo di partire guardandoci attorno. “La gara è oggi” (cit.) direbbe qualcuno, “quale gara?” direbbe qualcun’altro. Comunque ormai si è in ballo e con il sorriso ci iniziamo a muovere. La squadra si divide quasi subito in tre, io e Mila, Anto e Teresina, Lari e Alice.
Ecco, a Venezia e Vienna ho smadonnato moderatamente per la difficoltà di tenere un passo costante, data la densità di partecipanti e la collocazione caotica nello spazio-strada. A Roma ho iniziato in slalom e finito in slalom. La gente a correre era veramente tanta! (come numero seconda solo ai “Daje” che volavano a destra e mancina) Partiamo tranquilli con il sorriso stampato modello paresi facciale. Fino al 10 km andiamo bene, anche troppo. Beh, in verità le ragazze si erano preparate e motivate con il mental coach Gaetano (grazie Gae!) che ha dedicato due incontri serali per aiutare il gruppo a mantenere la mente focalizzata sugli obiettivi e gestire le problematiche. O almeno io ho capito questo – ho visto solo le registrazioni degli incontri e dei tre obiettivi che ognuno doveva fissarsi (A B e C) ho fissato solo un “ beh, arriviamo con il sorriso”.
Dopo il 10 km Mila che arrivava da una settimana complessa ha cominciato a sentire qualcosa che non girava; Ma da Mila ha gestito tutto con sapienza e si è gestita saggiamente passando al piano B – lei sì che i piani li aveva prefissati! Quindi, un poco più cauti abbiamo iniziato un tira e molla con i pacer di una certa tempistica che sorpassavamo per poi essere sorpassati ai ristori. Un ristoro tira l’altro, un ristoro alla volta (basta banane e mele per almeno 10 gg).
Abbiamo incrociato:
1) gente pittoresca che correva con gadget di svariati tipi;
2) gente che attraversava la strada a piedi senza troppa attenzione (sorry un par de palle!!!);
3) cantieri di ogni forma e dimensione (mi sono sentito a casa);
4) cartelli con scritta la pura verità (vedi foto a seguire);
5) millemila Daje.


30 km e tutto va bene: Mila controlla bene il malessere e imbuca una bottiglia di plastica nella campana del vetro (quanto male ci è rimasta per l’errore…). Io rischio di scivolare sopra una buccia di banana (notoriamente insidiose e infingarde), una buccia d’arancia ed una bottiglia di acqua mezza vuota ma me la scappolo in qualche maniera.
Al 37 km in vicinanza all’arrivo Mila inizia a stare meglio! La saluto e allungo un poco il passo. Ci compatteremo qualche minuto dopo al traguardo medaglia la collo!
TERRY: dal mio punto di vista la maratona è andata bene, molta gente, bella, da consigliare, solo dopo il 37 km qualche
disturbo ma tutto gestibile. (NDR. E chi la ferma la Terry?? inossidabile!)
ALICE: devo dire che sono soddisfatta della mia prima maratona praticamente sola, non pensavo di riuscirci… Roma è comunque bellissima.


All’arrivo ci ritroviamo tutti e….. FolgoFotoFinishMedaglia! Felici e “neppure un poco stanchi” andiamo in appartamento per la merenda comunitaria!(MILA: E tornando sfinite e sudate lungo quei 300 metri che ci separavano dall’appartamento vuoi no comperare una borsetta, vero Teresina???) In serata cena fuori in osteria che il terzo tempo Folgorante non si smentisce mai! Ha prenotato Lari con così largo anticipo che il titolare l’ha richiamata pensando di aver capito male!
ANTO: Il tris delle tre paste romane ha ripagato l’impresa dei maratoneti: cacio e pepe, carbonara e amatriciana.


Folgocena, folgocaffè e poi una buona notte di sonno!
Risveglio, colazione e breve passeggiata per vedere dall’esterno qualche bellezza della città. Ci avviamo poi al treno ed alla fine di questa Folgotrasferta.

ANTO: Non sono mancati i souvenir: la vera impresa non è stata la maratona ma riuscire a portare a casa sani e salvi i buonissimi MARITOZZI! (NDR: immaginatevi una donna di media altezza con uno zaino pesante che più o meno ha lo stesso ingombro della folgorata + una borsetta termica con 3 maritozzi all’interno che sbatteva allegramente ovunque…..)
Il bilancio dell’esperienza è positivo. Come maratona è bella, sicuramente da consigliare. In verità la gara non l’ho molto sentita quest’anno. Il contorno e la compagnia sono state la vera chicca del tutto.
Cose degne di nota:

  • la varietà di espressioni facciali di Alice (la cuggina);
  • la capacità di spargere briciole di Antonella (sbricioli come un pulcino Anto!);
  • le lamentele di Teresina quando ha scoperto che il percorso aveva qualche salita (lo avevo spacciato per piano anzi lieve
    discesa per motivarle);
  • i cocai ci sono anche a Roma!
  • le tante risate fatte con i coinquilini
  • così mi hanno soprannominato le 5 folgodonzelle

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