INFINITY SPACE NORWAY 2016: SFIDA CONTRO LE INTEMPERIE

Già dal titolo si capisce che dal punto di vista meteorologico non è andata benissimo, aggiungi poi il territorio più piovoso d’Europa, un po’ di sfiga e il gioco è fatto…
nuvoletta 03/08/16: salutiamo i 33°C di Vicenza con 98% di umidità e arriviamo a Oslo con 8°C e 100% di umidità. Ci aspetta un ostello nel quale sono stati prenotati dei posti ma chiaramente nessuno sa con chi dormirà nelle camerate da 8. Fatto sta che, un po’ la fame, un po’ il russare dei compagni di camerata, ci troviamo in 5 o 6 persone nella “hall” dell’ostello dove decidiamo che la notte è giovane e “Oslo ci aspettaaaaa”… 5 minuti dopo bagnati ed infreddoliti dalla pioggia ci rifugiamo in un fastfood24h Pakistano frequentato dalla “crema” di Oslo (neanche nei peggiori bar di Caracas) e decidiamo che forse la camerata era più adeguata alle nostre esigenze.

nuvoletta 04/08/16: partenza from Oslo to Geilo una “ridente” località montana dove tutto è perfettamente organizzato per gli sport invernali…… e che cavolo ci facciamo noi in agosto??? L’ambiente è deserto, impianti di risalita fermi, bar e baite chiuse, cani husky disoccupati… ma noi siamo runners e già la prima sera ci facciamo vedere in giro sgargianti di magliette fluorescenti.
Ma già il secondo giorno la pioggia battente ci scoraggia e… vai con la grigliataaaaa!!! Pennichella, veniamo svegliati da Leo e Sandrone che in un brevissimo periodo nel quale la pioggia era cessata avevano organizzato il “GeiloVerticalTrail” circa 4.5 km a raggiungere la cima più alta (circa 1000m)

nuvoletta 05/08/16: in corriera destinazione Flam (fiordo) con la speranza di trovare un raggio di sole e poter correre come meritiamo.

Ci aspettano 20 + 20 km con D+1100 a raggiungere un punto panoramico. A disposizione per chi non vuol correre/camminare un treno che promette un percorso tra i più belli della Norvegia. Corriamo con 2 veronesi ammirando cascate che alimentano fiumi in piena. Il giro è carino ma manca ancora qualcosa, troppo tranquillo, troppo turistico

We want a wild trip!!

nuvoletta 06/08/16: lasciando Geilo per la seconda località Kinsarvik un gruppetto di 16 persone si sono preparate per affrontare un percorso relativamente semplice.
Chi ha studiato la mappa ci ha promesso 40 km praticamente in discesa attraversando 3-4 paesi ricchi di vita nei quali potevamo decidere se proseguire o prendere un taxi per tornare; niente di più sbagliato!!
Ci aspetteranno circa 50 km con D+ 1600 m nel nulla in un tracciato costituito da fango, rocce, guadi continui sotto la pioggia e sventolati da una gelida Bora… in poche parole una FIGATA (più o meno)!!!


Sono accompagnato da alcune persone che conosco bene, gente che frequenta la montagna molto più di me (e questo mi rassicura) ma sono preoccupato per una altro gruppetto mai visto prima; li vedo però particolarmente determinati e dotati di molta attrezzatura da montagna. La sensazione diventa certezza dopo 10 km quando noi avevamo già un vantaggio di circa 20-25 min.
Il passo era decisamente diverso quindi, aspettati e deciso il da farsi, i gruppi si sono separati anche perché la traccia era sufficientemente segnata e 40 km dalle nostre parti si fanno in scioltezza senza grosse preoccupazioni (ma qui non siamo in Italia).
Nessuno però aveva fatto i conti con quel territorio aspro, roccioso dove per fare 1 metro non bastano 2 passi… ne servono 4!
Immaginavamo di arrivare in 7-8 ore (ma speravamo di farcela anche prima), invece dei 16 partiti siamo arrivati solo in 5 poco prima delle 23 (quasi buio) dopo circa 10 ore nel nulla; gli altri 11 sono stati costretti a dormire in un rifugio (Stavali) per evitare i pericoli della notte.


nuvoletta 08/08/16 Kinsarvik: seconda tappa, risveglio nel fiordo, tempo incerto, bagagli da sistemare. Decidiamo fare spesa per il pranzo, riposare e mi preoccupo di lavare e asciugare l’abbigliamento usato. Il campeggio è organizzato, molto pulito ed il bungalow nuovo e ben arredato.

La sera durante la cena si valutano le varie proposte come la visita a Bergen (mezzi pubblici) o la conquista del Trollturga un punto panoramico dove tutti ambiscono una foto nella famosa roccia.

fulmini termometro 09/08/16 Trollturga: probabilmente la peggiore delle giornate non invoglia moltissimo gli sportivi del gruppo perciò ci ritroviamo in meno di 20 persone nel pullman che parte in direzione di Tyssedal. Dopo 5 km una frana impedisce il proseguimento del viaggio perciò delusi veniamo riportati in camping.
In 4 di noi decidiamo di aggirare la frana prendendo un traghetto in direzione di Utne (Roberto però non si presenta all’imbarco), un bus in direzione Odda ed un altro un bus per Tyssedal dove mancano 6 km di asfalto all’inizio del percorso verso il Trollturga: 3 ore di viaggio circa ma ci siamo!


Ci incamminiamo sotto la pioggia decidendo di chiedere un passaggio al primo mezzo di trasporto… arrivano 3 auto, facciamo autostop e fortunatamente si fermano: chi troviamo??? Roberto!!! il “quarto” uomo che non si era presentato all’imbarco del traghetto… che facendo autostop aveva trovato un passaggio… è proprio vero che la fortuna aiuta gli audaci!!
Pioggia, vento, freddo, guadi… non ci facciamo più caso tanto è forte la voglia di avere una foto nel TROLLTURGA…
Affrontiamo il percorso di 12+12 km con D+ 1250 m felici come i bambini affrontano il parco giochi, saltando da una roccia ad una pozza e lavandoci le scarpe attraversando cascate, attenti a non perdere la T rossa che segna il trail path.

Scalati i primi D+ 700 la pioggia diventa ghiaccio ed inizia a soffiare un forte vento che raffredda il nostro entusiasmo, tento di vestirmi e mi rendo conto che muovo a fatica le mani: ma devo farlo se no ghiaccio e addio foto (Mirko non ha guanti ne berretto ma non si lamenta: si sta trasformando però in Troll).


Tempo utile di farci fare alcune foto da una ragazza cinese e stiamo già scappando dalla cima sottozero verso temperature più adatte al nostro abbigliamento (oltretutto vietato dal regolamento usare shorts).
Mirko emette strani suoni, forse sono frasi ma non le capisco, non è dialetto veneto, né italiano, sembra più un colloquio con qualcuno… ricomincio a capirlo quando il suo viso passa dal viola al rosso vivo e mi dice: “però bea esperiensa… pecà par ste 4 giosse”, e io “Vencato, semo vivi par miracolo…. no 4 giosse”
Autostop, bus e ritorno trionfale in campeggio…

pioveta  10/08/16 verso Seljord: che soddisfazione, finalmente il primo risveglio senza grigiore e pioggia. Oggi ci aspetta l’ultimo spostamento verso la regione chiamata Telemark, campeggio in riva al lago, nuovo bungalow e nuovi compagni di stanza… Qui si pratica la pesca, il walking ed è possibile noleggiare la canoa.
Come ogni giornata di trasferimento ci si deve organizzare la casa e i bagagli, quindi giorno perso riguardo la corsa.


sole  11/08/16: la giornata promette bene sia per il tempo che per la meta. Oggi scaleremo il Guastatoppen la vetta più alta del Telemark 1883 m, che sembrano pochissimi, ma a quelle latitudini è come se fossimo a 3000 m sia come temperature che caratteristiche ambientali. Il panorama è garantito data la giornata e visto che da lassù si riesce a vedere quasi 1/5 del territorio Norvegese.
Il giro non è lungo e ognuno può adattarlo alle proprie capacità. Visto il sole, parto abbastanza svestito e anche questa volta mi pento. Nella cima troviamo neve fresca e una temperatura che non supera i 5 gradi.

Qualcuno del gruppo deciderà di raggiungere la cima del Guastatoppen grazie ad un trenino che corre in un tunnel scavato nella roccia (una volta usato dalla Nato per manutenzione all’antenna militare).
nuvoletta  12/08/16: ultimo giorno di vacanza, ritornata la pioggia, si caricano le valige e si parte in direzione di Oslo: guardando le foto ridiamo ricordando la nostra avventura.
La vacanza si è svolta senza problemi particolari anche se le “teste” da mettere d’accordo erano quasi 100 e solo pochi si conoscevano: nonostante questo tutti hanno convissuto per nove giorni abbastanza tranquillamente.
Lo staff de “LaCerniera” ha mantenuto le promesse fatte garantendoci un buon alloggio, colazione e cena perciò niente da dire, il mitico Bruno grazie alla sua determinazione porta sempre a termine gli impegni presi.
Chiaramente non si è trattato di una vacanza lussuosa (ma nessuno se lo sarebbe aspettato credo), non eravamo in hotel (anche se le case erano confortevoli), neanche al ristorante (w la gavetta) ed il tempo non ci ha aiutati…

ma come ho scritto a Franz, temprati dal Pasubio e dalle Prealpi Vicentine possiamo affrontare qualsiasi difficoltà!!

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Un altro viaggio ci vede protagonisti e tutti possono fare la loro parte: Occhio al Nikio ’16 aiutaci anche tu ad arrivare al traguardo.

Scritto dal Pad

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